A differenza dell’Italia, dove l’aiuto dei genitori sarebbe indispensabile, qui sanità e servizi per le famiglie e l’infanzia sono tanti e sembrano funzionare. La vita di una madre con figli in un paese dove le famiglie sono aiutate, la maternità è tutelata, ma soprattutto la conciliazione tra lavoro e famiglia non è un’utopia irraggiungibile ma una cosa semplice e persino ovvia, in Germania è possibile. Facciamo subito un esempio concreto: un part time verticale con contratto a tempo indeterminato, ad esempio, lunedì e martedì 8 ore e mercoledì 4, per un totale di 20 ore, può godersi il suo bimbo fino a sei anni nel resto della settimana perché gli asili sono del tutto gratuiti per le prime 25 ore. Lo Stato tedesco dà ad ogni bambino, indipendentemente dal reddito dei genitori e fino a 18 anni (o 25 se si va all’università) 180 euro al mese (il cosiddetto Kinder Geld). A disposizione dei genitori ci sono inoltre numerose strutture gratuite per le famiglie, dove si svolgono varie attività: sportive, nuoto compreso, ma non solo. Se per caso il bambino dovesse, ad esempio passare un periodo di irrequietezza, potrà frequentare un percorso di psicomotricità in una bella palestra non lontana da casa, totalmente gratuito e sotto la supervisione di volontari competenti. Per la sanità bisogna poi pagare un’assicurazione che varia a seconda del reddito: ma metà di questa cifra la paga il datore di lavoro e in questo importo è incluso davvero tanto, dal dentista ad alcuni farmaci, corsi di ginnastica post partum, cicli di massaggi col fango per la schiena o di linfodrenaggi durante la gravidanza e, se serve, anche l’assistenza psicologica. Esiste un sussidio di disoccupazione che dura un tempo proporzionato agli anni in cui si è stati impiegati: quando prendi l’assegno di disoccupazione qui lo Stato ti controlla, in senso positivo: tengono sotto esame il tuo contocorrente, ti chiamano per fare corsi di aggiornamento, ti assistono. Insomma non sei abbandonato. Se poi il periodo con diritto alla ricezione dell’assegno di disoccupazione scade e tu non hai ancora un lavoro, non resti senza nulla come in Italia. Qui ricevi un aiuto sia per la casa, che per le bollette e per gli alimenti, specialmente se hai bambini. La Germania è uno dei paesi con la più alta tutela dell’infanzia del mondo. Si comincia con la gravidanza. Quando sei incinta, nelle cliniche ti invitano a degli incontri dimostrativi, con tanto di buffet, dove ti chiariscono temi come la percentuale di tagli cesarei o la percentuale di episiotomie e relative motivazioni. I parti sono gestiti interamente dalle ostetriche, e gli ospedali sono molto efficienti. Per colazione la mattina ti portano un carrello di vivande dove puoi scegliere persino il tipo di pane. Ma la vera misura che fa la differenza nella vita di un bambino viene dopo, perché lo Stato invia sia un’ostetrica per aiutare la madre nel post partum (Un giorno sì un giorno no nelle prime settimane, poi a scalare per i prime cinque mesi), sia anche un’assistente sociale che si accerta che il bambino venga trattato bene, sia desiderato, si trovi in una situazione adatta. Non solo: l’assistente sociale svolge anche un servizio esplicativo informando le mamme sulle attività dei consultori dove fare visite pediatriche gratuite, seguire un corso di baby massage, ricevere assistenza sull’allattamento, prendere un caffè con le altre mamme.
Insomma, tutto è perfettibile, ma il confronto per ora vede il nostro paese ancora molto lontano da questi traguardi.
A tal proposito vedi anche https://www.associazionediss.it/welfare-unopportunita-di-incremento-del-benessere/
Corrado Marvasi – Esperto in diritto di famiglia, responsabilità civile e diritto del lavoro.